L’isola di plastica individuata nelle acque tra Hawaii e California è molto più grande di quanto si pensava. Stando ai dati riportati recentemente su Scientific Reports, la montagna di rifiuti dell’Oceano Pacifico è grande cinque volte e mezzo l’Italia. Anche il Mediterraneo soffre sempre di più il problema dei rifiuti plastici. L’inquinamento marino da plastiche e microplastiche, insomma, è una delle gravi emergenze che affliggono tutti i mari del mondo, fino a toccare un habitat estremo come l’Artico.
Giovedì 29 marzo se ne parlerà nell’Aula magna dell’Ateneo con navigatori oceanici, scienziati, giuristi, imprenditori, giornalisti e scrittori nel corso del convegno “Oceani di plastica”. Tra gli ospiti più attesi, Giovanni Soldini. Il velista milanese, reduce dal record ottenuto sulla Rotta del Tè, tredicimila miglia tra Hong Kong e Londra, è pronto a raccontare le sue esperienze di navigazione oceanica. Ecco qualche anticipazione.
Soldini, dopo il record ottenuto sulla Rotta del Tè sta già pensando alla prossima impresa?
Il nostro programma sportivo per i prossimi mesi prevede il tentativo del record della Manica, Cowes (Uk) - Dinard (Fr), e in seguito faremo la Middle Sea Race a Malta. Per ora stiamo preparando la barca per andare in acqua a maggio.
Tra le condizioni del mare che influenzano la performance, c’è anche il problema della plastica?
Purtroppo l’inquinamento dei mari è un problema sempre più grande, la presenza di oggetti di plastica in mare innalza considerevolmente il pericolo di impatto con rifiuti.
Dove le è capitato di vedere le situazioni più critiche?
La situazione negli ultimi 10 anni è decisamente peggiorata, secondo la mia esperienza credo che il Pacifico del nord sia la zona più critica che abbia visto in mare aperto.
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