Il Po è il suo posto sicuro. Ogni volta che percorre le sue sponde o che lo attraversa con la sua barca, Gabriele Gregori, 19 anni, non perde occasione per ripulirlo, per preservarne salute e bellezza. E così, circa un anno fa, è nato il progetto #riPoPuliamolo, l’iniziativa del giovane vogatore della Canottieri Bissolati di Cremona che ha coinvolto centinaia di ragazzi nell’operazione che ha l’obiettivo di ripulire e ripopolare il Grande Fiume.
Con la sua testimonianza, Gabriele sarà uno degli ospiti del Festival Generazioni Youth, la due giorni dell’Università di Milano-Bicocca dedicata alla partecipazione e all’attivismo giovanile attraverso workshop, tavole rotonde e incontri che si terranno giovedì 6 e venerdì 7 ottobre in Ateneo (Scopri il programma).
Gabriele, come nasce il tuo legame con il Po?
La prima volta che sono uscito in barca ero con mia madre ed ero piccolissimo, avevo qualche mese. Da allora il fiume ha fatto parte della mia quotidianità e me ne sono innamorato. Un amore che si è esteso alla natura più in generale. Da piccolo preferivo sempre stare all’aperto piuttosto che in casa.
Hai convogliato il tuo amore per il fiume anche in uno sport. Come è successo?
Sì, sono ormai dodici anni che pratico canottaggio, ho iniziato per gioco. La curiosità mi ha spinto a provare e pian piano mi sono avvicinato all’agonismo. Devo ancora maturare molto come atleta, ma il mio sogno sarebbe quello di vestire la maglia azzurra per un europeo o per un mondiale e mi preparo quotidianamente per questo obiettivo.
Tra un colpo di remo e l’altro, hai deciso di voler fare qualcosa di più per il Po…
Il Po è diventato da subito il mio rifugio, il posto dove vado ogni volta in cui ho bisogno di riflettere, di ritrovare la concentrazione o di sfogarmi. Grazie all’educazione che mi ha impartito mia madre, ho sempre avuto l’abitudine di portar via i rifiuti che trovavo lungo il mio cammino, anche quando andavo lì con i miei amici. Il Po mi ha dato sempre tanto, ho pensato perciò che fosse giunto il momento di restituirgli qualcosa di più e così, mentre attraversavo un’estate complicata a livello personale, ho iniziato a ripulirlo tirando su chili di rifiuti. Plastica, bottiglie e perfino ruote intere di veicoli vari.
L’iniziativa ha riscosso molto successo, in tanti hanno seguito il tuo esempio?
Sì, sono molto contento che sulla base della mia esperienza siano nate tante iniziative simili. Negli eventi che ho organizzato in prima persona, sono arrivati centinaia di ragazzi a dare una mano, da tutta Italia e non solo. Tutto questo è diventato un progetto che ha attirato numerosi partecipanti anche grazie ai social sui quali è stato lanciato con l’hashtag #riPoPuliamolo.
Parlerai di questo progetto ai ragazzi e alle ragazze che parteciperanno al Festival Generazioni Youth?
Senz’altro, porterò loro la mia esperienza. Non ho nulla da insegnare agli altri, mi interessa solamente che le persone riflettano sulle problematiche della società in cui vivono, che ci si renda conto che tutti ne siamo protagonisti e che è importante ragionare con la propria testa.