Felici e in forma con trenta minuti di corsa al giorno - Bnews Felici e in forma con trenta minuti di corsa al giorno

Felici e in forma con trenta minuti di corsa al giorno

Felici e in forma con trenta minuti di corsa al giorno
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Aiuta a prevenire le malattie cardiache, rallenta i processi di invecchiamento del nostro corpo e combatte lo stress. Insomma, la chiave per una vita all’insegna della forma fisica e mentale pare essere la corsa. Ma “senza esagerare”, avverte Michele Riva, docente e medico del lavoro dell’Università di Milano-Bicocca.

Professor Riva, quali sono i benefici della corsa per il corpo?

I benefici sull’organismo umano conseguenti ad una regolare attività fisica – come ad esempio la corsa – sono noti da diversi secoli, ma solo di recente i ricercatori sono riusciti definirli e quantificarli meglio. Diversi studi internazionali hanno dimostrato che correre con regolarità porta a una riduzione della mortalità per tutte le cause e a un aumento dell’aspettativa di vita. I benefici più evidenti e più studiati sono a livello dell’apparato cardiovascolare, ma si è riscontrato anche un miglioramento della massa ossea e della funzionalità muscolare, con un complessivo rallentamento dei processi di invecchiamento corporeo. Più di recente è emerso un effetto protettivo della corsa nei confronti delle malattie tumorali e, in particolare, del cancro del polmone, della mammella, della prostata e del colon-retto. A questo proposito l’American Cancer Society dal 2004 consiglia di praticare regolare attività fisica per prevenire l’insorgenza di tumori, indicando di correre per almeno 30 minuti al giorno per cinque giorni alla settimana.

In che modo la corsa aiuta a proteggerci dalle malattie cardiache?

Gli effetti sulle malattie cardiovascolari sono studiati fin dagli anni Cinquanta. Correre regolarmente contribuisce a ridurre il rischio di infarto e di altre malattie cardiache. Non solo. Affiancato ad una dieta regolare, porta alla diminuzione del peso corporeo e alla riduzione della pressione arteriosa, importanti fattori di rischio per le malattie cardiache. Non bisogna, però, esagerare. Alcuni studi hanno infatti evidenziato che un’attività fisica troppo intensa potrebbe essere addirittura dannosa per il cuore, esattamente come se non si facesse nulla. Per questo è importante non concentrare tutta l’attività fisica solo nel weekend, ma svolgere una moderata attività quotidiana. Occorre che lo sappiano soprattutto per i giovani che spesso esagerano con l’attività fisica, senza comprenderne le conseguenze per la salute.   

È vero che la corsa può funzionare come antidepressivo naturale?

Correre, soprattutto all’aria aperta, migliora l’umore e combatte lo stress. Una nostra recente indagine condotta su alcuni studenti di Bicocca, in collaborazione con il team della professoressa Patrizia Steca del dipartimento di Psicologia, ha evidenziato un’associazione tra calo dell’umore e bassa attività fisica. Chi fa attività fisica, chi, ad esempio, corre regolarmente, sembra essere anche più felice. Sono molti gli studi in tal senso a livello internazionale. Per questo è davvero importante incentivare la regolare pratica sportiva nei giovani, ma non solo. Gli effetti “antidepressivi” si vedono anche – e forse ancora meglio – tra gli anziani. 

Cos’altro è emerso dall’indagine condotta sugli studenti Bicocca rispetto alla pratica dell’attività fisica?

In questi anni abbiamo condotto numerose indagini su nostri studenti, soprattutto su quelli dell’area medica, nel campus di Monza. Uno dei dati più sorprendenti è che gli studenti di area sanitaria praticano meno attività fisica rispetto ai loro coetanei di pari età. Questo accade soprattutto tra gli studenti di sesso femminile e tra gli studenti delle lauree triennali. È difficile comprenderne il motivo, anche se forse l’intensa attività di tirocinio ospedaliero –
in alcuni casi anche notturno – potrebbe limitare la possibilità di praticare l’attività fisica con la regolarità necessaria. Occorrerebbe estendere l’indagine a studenti anche di altri corsi di laurea per indagare meglio questo aspetto. Si parla sempre più spesso di aziende – soprattutto multinazionali – che promuovono la salute. Il nostro ateneo può diventare un’università che promuove la salute. Perché promuovere la salute dei nostri studenti, significa educare anche le loro famiglie e la comunità tutta a stili di vita salubri e a migliori condizioni di salute.
  
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