Federico Giulio: “Vi racconto come ho vinto Falling Walls Lab” - Bnews Federico Giulio: “Vi racconto come ho vinto Falling Walls Lab”

Federico Giulio: “Vi racconto come ho vinto Falling Walls Lab”

Federico Giulio: “Vi racconto come ho vinto Falling Walls Lab”
Il vincitore del primo premio, Federico Giulio

«Ciò che, secondo me, rende unica l’iniziativa Falling Walls Lab è il format stesso della competizione: esporre in soli tre minuti un’idea innovativa con il potenziale di generare un impatto positivo in diversi ambiti. Il tutto, davanti a un pubblico e a una giuria eterogenei, sia per background sia per formazione professionale.» Così Federico Giulio, ora assegnista di ricerca presso Milano-Bicocca e vincitore dell’edizione 2025 del Falling Walls Lab, parla del punto di forza di questa competizione.

Laureato magistrale in Scienze e tecnologie chimiche in Bicocca, Federico Giulio ha poi lavorato nel reparto di produzione di un’azienda farmaceutica specializzata nella sintesi di principi attivi per poi ritornare in ambito accademico per intraprendere un dottorato di ricerca in Scienza e Nanotecnologia dei Materiali presso il dipartimento di Scienza dei Materiali.

A fine maggio, ha partecipato a Falling Walls Lab e si è aggiudicato il primo premio con un pitch sulla sua ricerca focalizzata sulla realizzazione di dispositivi termoelettrici a base di nanofili silicio per il raffreddamento dei data center.

Lui stesso ci rivela la strategia vincente usata per essere efficace: “Ho cercato di rendere la presentazione il più incisiva possibile, evitando di soffermarmi su dettagli eccessivamente tecnici o scientifici. - spiega Federico - Ho preferito concentrarmi su dati concreti e facilmente comprensibili, in grado di evidenziare chiaramente il problema che intendo affrontare e come la mia soluzione possa portare a un miglioramento misurabile. Penso che, in un contesto come quello del Falling Walls Lab, un eccesso di tecnicismi potrebbe risultare controproducente visto il pubblico e la giuria eterogenea."

Il silicio è il filo conduttore dalla tua tesi di dottorato a oggi...

Esatto: la mia tesi di dottorato si intitolava “Development of Thermoelectric Coolers Based on Silicon Nanowires (Sviluppo di Dispositivi di Raffreddamento Termoelettrici basati su Nanofili di Silicio)”. L’ho discussa ad aprile 2025, sotto la supervisione del professor Dario Narducci e in collaborazione con GemaTeg, azienda italo-americana specializzata nel raffreddamento, tramite dispositivi termoelettrici, di componenti elettroniche dei data center per l’intelligenza artificiale. Attualmente sono assegnista di ricerca e mi occupo di studiare il silicio come materiale per applicazioni termoelettriche.

In cosa consiste, nello specifico, la tua ricerca?

La mia ricerca è focalizzata sullo studio del silicio come materiale per applicazioni termoelettriche. In particolare, mi occupo della sintesi e caratterizzazione di nanofili di silicio preparati tramite una tecnica chimica a basso costo e scalabile chiamata Metal Assisted Chemical Etching. Questo metodo permette di realizzare dense “foreste” di nanofili che migliorano significativamente le proprietà termoelettriche del silicio. Oltre a questi vantaggi strutturali il silicio presenta anche importanti benefici intrinseci, come il basso costo, la non tossicità e l’elevata abbondanza sulla crosta terrestre.

Mettersi in gioco in una competizione è sempre impegnativo. Cos'ha significato per te aggiudicarsi il primo premio?

È stata una sorpresa inaspettata, considerato l’elevato livello della competizione e la qualità degli altri progetti presentati, tutti veramente interessanti, innovativi e stimolanti. Aggiudicarmi il primo premio mi ha dato una grande motivazione, mi ha fatto capire che il mio progetto ha un valore riconosciuto e un concreto potenziale applicativo. Questo riconoscimento ha rafforzato la mia convinzione e il mio entusiasmo nel proseguire con ancora più determinazione la mia attività di ricerca.

A chi consiglieresti di partecipare alla prossima edizione? E perché?

Falling Walls Lab rappresenta, secondo me, una grande opportunità per giovani ricercatori e dottorandi: offre la possibilità di far conoscere le proprie idee e i propri progetti, ricevere feedback preziosi e ampliare il proprio network, non solo in termini di collaborazioni accademiche ma anche in prospettiva di possibili investimenti e applicazioni reali.