Esplorare la mente usando la robotica - Bnews Esplorare la mente usando la robotica

Filosofia della scienza e robotica, un particolare connubio che caratterizza il RobotiCSS Lab - Laboratory of Robotics for the Cognitive and Social Sciences – presso il Dipartimento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano-Bicocca. Incontriamo il professore Edoardo Datteri, responsabile del laboratorio e docente di Logica e Filosofia della scienza.

Professore, ci descriva il raggio di indagine del vostro laboratorio.

Indaghiamo lo studio della mente attraverso la robotica. Il robot può offrire al ricercatore una sorta di specchio, un modello in scala del pensiero. Una volta programmato per svolgere una serie di attività, il robot genera inoltre, nei soggetti con cui interagisce, una serie di stimoli e reazioni interessanti da esplorare sotto tanti profili, per esempio psicologici e pedagogici. Oltretutto si tratta di osservazioni che possono variare a seconda del contesto culturale e sociale. La relazione che si instaura tra uomo e robot pone quesiti interessanti: quali meccanismi del nostro pensiero si attivano? In quali condizioni siamo propensi a immaginarlo dotato di una mente propria? Le nostre aspettative cambiamo in base a come lo percepiamo. A partire da queste domande si sviluppa la nostra ricerca.

Parte consistente del vostro lavoro si è focalizzata sull’interazione tra bambino e robot. Approfondiamo questo punto.

Si tratta di un campo di studi sempre più emergente. Tra le attività di ricerca, con la professoressa Luisa Zecca, docente di Didattica e pedagogia speciale nel Dipartimento di Scienze umane per la formazione, abbiamo studiato gli usi dei robot come strumenti didattici e le strategie cognitive di ragionamento che bambine e bambini mettono in campo mentre programmano.

Più in generale, siamo interessati a tutto lo spettro dell’interazione tra bambino e robot e vogliamo quindi promuovere l’incontro e la collaborazione di specialisti di diversa provenienza: filosofi, psicologi, pedagogisti, sociologi e tecnologi. Stiamo organizzando un convegno internazionale dedicato a questo tema che si svolgerà a giugno nel nostro Ateneo. Sarà l’occasione per definire lo stato della ricerca nel campo dell’interazione child-robot attraverso numerose declinazioni, dalle premesse metodologiche agli attuali sviluppi tecnologici, dagli studi psicologici agli utilizzi in robotica educativa. Senza tralasciare profili culturali e implicazioni sociali.

Nel frattempo procede il progetto, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, “Alla scoperta degli animali robotici” che vede coinvolti numerosi istituti, dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole secondarie di primo grado.

È in fase conclusiva l’attività fondamentale di formazione degli insegnanti che a breve proporranno ai propri studenti un lavoro partecipativo: i bambini potranno osservare il comportamento di CoderBot, un oggetto robotico, cimentandosi in ipotesi ed esperimenti come veri scienziati. L’obiettivo è da un lato sviluppare una conoscenza più approfondita della scienza e delle sue metodologie, dall’altro prendere consapevolezza della complessità insita nel lavoro di ricerca. Proponiamo quindi un approccio attivo all’educazione scientifica, che non passi solo dall’ascolto ma che renda i bambini protagonisti attraverso un’esperienza sperimentale vissuta in prima persona.


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