Ecco perché notiamo di più ciò che è posto in alto - Bnews Ecco perché notiamo di più ciò che è posto in alto

Avete mai fatto caso alla posizione delle informazioni in un messaggio pubblicitario? Provate. Vi accorgerete che questa non è affatto casuale. In particolare, prendiamo il messaggio pubblicitario di una bevanda alcolica, che pur promuovendo il prodotto deve al contempo scoraggiarne l’abuso, soprattutto prima di mettersi alla guida: vedrete che una frase come “Bevi responsabilmente” (disclaimer) spesso viene collocata in basso.
Questo perché di certo non è il centro del messaggio, anzi in realtà la si vuol quasi nascondere: in modo consapevole, si è infatti scelto di posizionarla in basso nel nostro campo visivo.

Alice Mado Proverbio, docente di psicobiologia e psicologia fisiologica di Milano-Bicocca, ci spiega il meccanismo neurale che è alla base di questo fenomeno: «Lo spazio visivo non è uniforme per quello che riguarda la nostra capacità di indirizzarvi l’attenzione. Siamo molto più bravi ad orientare l’attenzione sopra il meridiano orizzontale (al di sopra del nostro naso), dove siamo più veloci (un decimo di secondo in meno) e compiamo meno errori nel rilevare uno stimolo bersaglio»

«Un nostro studio, appena pubblicato su Heliyon (Cell Press) – prosegue la professoressa – e realizzato insieme al team di ricerca del professor Alberto Zani dell’Università Vita- Salute San Raffaele, ha delineato i meccanismi neurobiologici di questa “anisotropia attentiva” (cioè la proprietà per cui l’attenzione non si diffonde uniformemente nello spazio visivo), misurando sia i potenziali bioelettrici osservati alla superficie del capo che i loro generatori intracerebrali».

Ma come si è svolta la ricerca? Ai partecipanti, 21 studenti universitari tutti sani e destrimani, son state misurate le risposte cerebrali ad eventi grazie a 128 elettrodi posti sul capo per mezzo di una cuffia elastica, mentre essi prestavano attenzione alla parte superiore od inferiore di uno schermo posto a 114 cm dal loro naso. Il compito consisteva nel rilevare più accuratamente ed efficacemente possibile delle piccole frecce che potevano comparire sopra o sotto, in assenza o in presenza di stimoli di avvertimento.
Il paradigma prevedeva il prestare attenzione in modo dissociato dallo sguardo (detto attenzione nascosta o covert attention), per cui fissiamo un punto mentre ci concentriamo su una parte del campo visivo laterale in modo nascosto appunto, senza che da fuori si noti.

«Abbiamo scoperto - continua Alice Mado Proverbio - che l’atto del prestare attenzione modificava l’attività di un circuito occipito-parieto-frontale includente la corteccia visiva primaria V1, a partire dai 60-90 ms dalla presentazione dello stimolo, in maniera molto più efficace per stimoli al di sopra che al di sotto del punto di fissazione. Questo è stato dimostrato sia dai segnali elettrici e di neuroimaging (Fig.1), che dalla prestazione comportamentale, cioè dal numero di errori e velocità di risposta (Fig.2)».

«È quindi lì, nell’emispazio superiore, – conclude Alice Mado Proverbio - che compaiono stimoli cruciali che richiedono lo spostamento rapido della nostra attenzione consapevole e mobile. Ed è grazie a questo meccanismo che notiamo prima e più velocemente ad esempio le facce e le espressioni facciali degli altri, i gesti, i movimenti labiali e dello sguardo, i cartelli, le insegne».

DIDASCALIE DELLE FIGURE:

Fig. 1 - Maggiore effetto attentivo per bersagli presentati nel campo visivo superiore (onda bioelettrica rossa, e mappe topografiche superiori) piuttosto che inferiore (onda bioelettrica blu, e mappa topografiche sottostanti). Il tempo che passa dalla presentazione dello stimolo è espresso in millisecondi. A destra la corteccia visiva primaria si attiva intensamente per prepararsi a rilevare il target tra i 60-90 ms di latenza.  La corteccia visiva si prepara più efficacemente a ricevere lo stimolo bersaglio nel campo superiore, da cui deriveranno risposte più veloci e meno errori nella prestazione.

Fig. 2 - Percentuali d’errore nel rilevamento di uno stimolo bersaglio sopra o sotto il meridiano orizzonatale, nelle diverse condizioni:  senza indizi sulla posizione (CC, in blu), con indizi su dovrà cadrà il bersaglio (LC, in rosso), senza preallerta (NC, in verde). La prestazione è molto migliore nell’emicampo superiore.