Ripensare il cavalcavia di Piazzare Corvetto, snodo trafficato nella periferia sud di Milano, trasformandolo da barriera a elemento di connessione fra le diverse parti del quartiere, oggi poco integrate. Era la sfida lanciata da “Reinventing Flyover Corvetto”, l’edizione 2023 del concorso di idee Students Reinventing Cities rivolta agli studenti universitari. La competizione è stata vinta dal Team Fab For Future (FFF), di cui hanno fatto parte, accanto a studenti del Politecnico di Milano e dell’Università di Genova, anche due studenti di Milano-Bicocca, Giorgia Cassia, iscritta al corso di laurea in Analisi dei processi sociali, e Vincenzo Cresi, iscritto al corso di laurea in Psicologia sociale, economica e delle decisioni.
Il loro progetto, “Fly over live under”, ha immaginato una nuova infrastruttura pedonalizzata e ricca di verde, collegata al quartiere da passerelle e “riempita” nella parte sottostante con spazi per attività aggregative e sportive. Il risultato? Piazzale Corvetto trasformato da nodo viabilistico a una vera e propria piazza di nuova generazione.
«Come lascia intendere il nome, il progetto elaborato dal nostro team è sviluppato su due livelli spaziali. “Sopra” si propone di eliminare il traffico veicolare e di trasformare il viadotto in un luogo attrattivo per sostar e passeggiare tra pergole, sedute e aree verdi. “Sotto”, invece, gli spazi oggi occupati dalle auto in sosta sono ripensati in modo da poter ospitare attività ricreative e sportive, tra cui pareti di arrampicata, tavoli da ping-pong, campi da basket, bocce, oltre a co-working e ristoranti. I due livelli sono collegati da passerelle» spiegano Giorgia e Vincenzo. Nel dettaglio, prevede una riduzione dello spazio destinato alle auto e un incremento di quello per i pedoni, la piantumazione di 485 nuovi alberi, la creazione di una piazza multi-funzione e circa 2.400 mq dedicati alle attività sportive e aggregative.
I membri del team hanno lavorato in gruppo, in base alle rispettive competenze, che spaziano dall’urbanistica all’ingegneria-acustica, dall’economia alla progettazione del verde e alle scienze sociale: «La multidisciplinarietà è stata il punto forte del nostro progetto» concordano «E a noi due, In particolare, è spettato l’approfondimento della dimensione sociale, lavorando sul territorio». Un territorio che è in profonda evoluzione.
Corvetto, un quartiere in trasformazione
Come racconta Vincenzo, che da quando si è trasferito a Milano per frequentare l’Università risiede proprio a Corvetto «Il quartiere è densamente popolato, con più di 36.000 abitanti, caratterizzati da profili sociali molto diversi, ma con un’alta concentrazione di popolazione giovane e straniera». Il contesto urbano in cui si trova il cavalcavia si caratterizza per il mix sociale ed è denso di edilizia residenziale, fra cui una quota significativa di edilizia residenziale pubblica. Negli ultimi anni ha aperto la nuova sede del Comune di Milano e sono state effettuate riconversioni funzionali di edifici abbandonati e riqualificazioni di spazi pubblici (Piazza San Luigi, Piazza Angilberto II, Piazzale Ferrara, le vie intorno all’edificio degli uffici comunali). Nella parte del quartiere più a nord-ovest, verso il centro, si trova poi lo scalo ferroviario dismesso di Porta Romana, che nel 2026 ospiterà il Villaggio Olimpico.
Il tema dello sviluppo è quindi di grande attualità: «Partecipando a un incontro organizzato presso il CIQ, Centro internazionale di quartiere, intitolato "Corvetto in trasformazione: verso cosa?", abbiamo realizzato come il tema della “gentrificazione” di Corvetto sia molto sentito dagli abitanti del quartiere: molti temono i possibili effetti negativi, a partire dall’aumento dei prezzi degli affitti e più in generale del costo della vita» spiegano.
Esperienze sul campo
Giulia e Vincenzo hanno preso diversi altri contatti con realtà e associazioni presenti sul territorio: «La base sociale è molto attiva: sono stata piacevolmente colpita dalla grandissima quantità di associazioni dedicate al miglioramento della vita degli abitanti, da quelle che si rivolgono ai bambini, come la Street Basket Academy che organizza corsi gratuiti nei campetti ricavati dagli spazi pubblici del quartiere, a quelle che coinvolgono gli anziani. E le associazioni dialogano fra di loro, grazie a Rete Corvetto, un laboratorio permanente che le riunisce, con incontri periodici» racconta Giorgia.
Per avere feedback dai residenti del quartiere, hanno elaborato un questionario a risposte aperte, diffuso poi tramite Facebook e altri strumenti, e per indagare in modo più mirato i punti di vista dei più anziani, è stato creato un focus group con 10 persone fra i 70 e gli 80 anni: «Da entrambi gli strumenti è emerso il comune desiderio degli abitanti di avere zone pubbliche dove stare in tranquillità all'aperto. Senza troppo traffico».