Disturbo post-traumatico da stress: creato un nuovo modello per studiarne i meccanismi chiave - Bnews Disturbo post-traumatico da stress: creato un nuovo modello per studiarne i meccanismi chiave

Disturbo post-traumatico da stress: creato un nuovo modello per studiarne i meccanismi chiave

Disturbo post-traumatico da stress: creato un nuovo modello per studiarne i meccanismi chiave
disturbo post-traumatico da stress

Lo stress è una condizione fisiologica e psicologica che può derivare da situazioni di vita quotidiana, come le pressioni lavorative o le tensioni relazionali, ma anche da eventi traumatici, come l’abuso, la violenza, la perdita di una persona cara. L’esposizione prolungata allo stress può portare a disturbi psichiatrici, come ansia, depressione, ma anche un singolo evento traumatico può causare l’insorgenza di malattie mentali. Un esempio tipico è il disturbo post-traumatico da stress (in inglese Post-Traumatic Stress Disorder, PTSD), una malattia altamente invalidante, caratterizzata da difficoltà di controllo delle emozioni, irritabilità, rabbia improvvisa o confusione emotiva, depressione e ansia, che è drammaticamente in aumento negli ultimi anni.

Tuttavia, i meccanismi di vulnerabilità agli stress acuti sono stati finora poco investigati.

Il lavoro di ricerca condotto da un team di ricerca composto da Laura Musazzi, docente di Farmacologia al Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Milano-Bicocca e da altri esperti delle Università di Milano, Genova, Brescia e Roma “La Sapienza”, ha generato un nuovo modello di resilienza e vulnerabilità allo stress acuto per cercare di capire meglio questi meccanismi. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Translational Psychiatry, rivista medica del gruppo Nature.

Professoressa Musazzi, che cos’è il disturbo post-traumatico da stress e come lo stress acuto può influire sulla nostra salute?

“Lo stress è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie psichiatriche. In alcuni casi, anche un singolo evento stressante può precipitare in un disturbo mentale, specialmente quando l’evento traumatico è particolarmente intenso come nel caso di incidenti, guerra o catastrofi ambientali.

La malattia psichiatrica più frequente in caso di esposizione a un evento traumatico è il disturbo post-traumatico da stress, caratterizzato da difficoltà nel controllo delle emozioni e pensieri e ricordi ricorrenti del trauma.

Tuttavia, fortunatamente, non sempre l’esposizione a un trauma causa una patologia mentale. La maggior parte delle persone, infatti, riesce ad adattarsi e mostra quindi resilienza. Altre, purtroppo, sono vulnerabili allo stress e possono sviluppare disturbi psichiatrici.”

In cosa consiste lo studio?

stress

“Il nostro studio ci ha posti di fronte ad una grande sfida: il disturbo post-traumatico da stress è una malattia in aumento e le strategie terapeutiche ad oggi disponibili hanno un’efficacia limitata e non soddisfacente per molti pazienti.

Finora non esisteva un modello di riferimento per capire i meccanismi di vulnerabilità a eventi traumatici che possono aumentare il rischio di una patologia psichiatrica.

Non esistono, inoltre, farmaci specifici per il trattamento di questa malattia e ancora poco si sa riguardo ai suoi meccanismi patologici.

La maggior parte dei modelli fino ad oggi disponibili non è in grado di discriminare i soggetti vulnerabili allo stress (che quindi sviluppano alterazioni comportamentali) dai resilienti (che invece riescono ad adattarsi nonostante il trauma).

Questo lavoro di ricerca, frutto della collaborazione con le Università di Milano, Genova, Brescia e Roma “La Sapienza” e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e da Fondazione Cariplo, ha permesso di sviluppare un nuovo modello in grado di distinguere gli animali resilienti dai vulnerabili.

In questo modo abbiamo posto le basi per scoprire quali fattori fanno sì che alcuni siano più vulnerabili allo stress rispetto ad altri, a livello del funzionamento del cervello.

In particolare, la nostra ricerca ha esplorato gli effetti del trauma sull’attività cerebrale nei primi momenti successivi all'evento. Attraverso l’analisi del modello animale sviluppato, abbiamo scoperto che ci sono specifici cambiamenti nella trasmissione delle informazioni nel cervello che possono essere coinvolti nello sviluppo del disturbo post-traumatico da stress. Queste scoperte potrebbero aprire la strada a nuove terapie mirate e più efficaci per aiutare le persone che soffrono di questo disturbo.”

Quali sono le sfide più importanti che la ricerca sullo stress deve affrontare per fare progressi significativi nella comprensione e nel trattamento dei disturbi psichiatrici a cui è legato?

“La ricerca sta progredendo rapidamente con molte strade già intraprese per la diagnosi e la cura. Uno dei principali ostacoli è la complessità della natura dell’esperienza dello stress e dei suoi effetti sul cervello e sul corpo umano. Inoltre, i disturbi legati allo stress sono spesso caratterizzati da sintomi molto variabili ed eterogenei, rendendo quindi difficile identificare trattamenti efficaci.

La ricerca sullo stress richiede la collaborazione tra diverse discipline, come la Psicologia, la Neuroscienza e la Farmacologia, il che può essere una sfida in termini di comunicazione e integrazione delle diverse conoscenze e metodologie.

Per superare queste sfide, è importante promuovere una maggiore collaborazione tra i ricercatori di diverse discipline, migliorare la qualità delle metodologie di ricerca utilizzate e aumentare il finanziamento della ricerca per favorire lo sviluppo di nuove terapie e trattamenti. Inoltre, è importante che i risultati della ricerca vengano tradotti in interventi efficaci per la salute mentale delle persone, come terapie che portino a opzioni di trattamento più efficaci e personalizzate e programmi di prevenzione dello stress, per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di disturbi psichiatrici legati allo stress.”