Muoversi tutti i giorni fa bene al corpo e alla mente. Tra le attività fisiche più amate c’è la corsa (vai al sito di #CorriBicocca): un paio di scarpe da ginnastica, un po’ di buona musica nelle cuffiette e tutti possono iniziare. Tutti, sì, purché sia praticata in sicurezza, affidando la propria salute al parere di un medico. Gianfranco Parati, professore di medicina cardiovascolare all’Università di Milano-Bicocca, ci spiega qual è l’effetto della corsa – e in più in generale dello sport – sulla salute del nostro cuore.
Professore, qual è l’attività fisica che fa bene al cuore?
È scientificamente provato che praticare attività fisica regolarmente allunga la vita. Il modo migliore è farlo per trenta minuti al giorno, con un'andatura costante, tutti i giorni, o almeno cinque giorni alla settimana. Non ci sono, invece, momenti della giornata più indicati di altri per fare sport: l'importante è metterlo in agenda come se fosse un appuntamento con sé stessi e con la propria salute, da non mancare!
Anche una camminata a passo sostenuto fa molto bene, farla con gli amici, poi, può essere uno stimolo in più. Un altro trucco che può funzionare da incentivo alla pratica sportiva è l’utilizzo delle app che monitorano distanze, percorsi e tempi. Questi sistemi ci offrono un feedback immediato sulla prestazione che, però, va vissuto serenamente: è importante che non diventi una fonte di stress.
Quali sono i benefici dello sport per la nostra salute?
Una costante attività fisica con sforzo regolare determina una riduzione dell’attività del sistema nervoso simpatico che si traduce in battiti e pressione arteriosa ridotti. Praticare regolarmente sport determina anche un calo di peso, un rilassamento generale e, di conseguenza, anche una migliore qualità del sonno notturno.
Può praticare attività fisica anche chi ha problemi di cuore?
L'attività fisica regolare è importantissima per chiunque, anche per i malati di cuore. È però fondamentale che tutti - non solo i pazienti con patologie - prima di iniziare a praticare sport si sottopongano a un controllo generale delle condizioni di salute, che preveda una accurata visita medica con misura della pressione arteriosa e registrazione di un elettrocardiogramma. È utile anche una prova da sforzo, un test quest’ultimo che può consentire di individuare anche patologie nascoste. Alcune persone, infatti, superata una certa età, possono presentare piccole placche sulla parete delle arterie coronarie che riducono significativamente il flusso di sangue al cuore solo quando si chieda al cuore un aumento di lavoro. La loro presenza può pertanto essere individuata solo se ci si sottopone a una prova da sforzo, in quanto queste lesioni non danno nessun segno quando si è a riposo. In chi già soffre di problemi al cuore è ancora più importante sottoporsi a tali controlli, che a seconda dei casi possono includere anche altri esami, come un ecocardiogramma, secondo un programma personalizzato da organizzare sotto guida del medico curante.
Come ci accorgiamo se ci stiamo sforzando troppo?
Innanzitutto, è importante che la verifica delle condizioni di salute avvenga periodicamente; in assenza di specifiche patologie, può essere sufficiente una volta all'anno. Un indicatore da prendere in considerazione per capire se ci stiamo sforzando troppo è sicuramente il livello massimo di frequenza cardiaca da raggiungere, che va stabilito sempre, secondo un approccio personalizzato, insieme al proprio medico, in base all’età e alle condizioni individuali del soggetto.