Si può provare a creare una classe capovolta (dall’inglese, flipped classroom) anche con didattica digitale a distanza, e insieme sviluppare le capacità di imprenditorialità dei giovani studenti? Durante il primo semestre dell’anno accademico 2020-21 ci hanno provato gli studenti del secondo anno del Corso di Laurea Magistrale in Materials Science, nel corso “Engineered Nanomaterials”. Ne abbiamo discusso con il docente del corso, Carlo Antonini, ricercatore “Rita Levi Montalcini" presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali.
Com’è nata l’idea di provare a testare lo spirito imprenditoriale degli studenti?
Parto dal contesto Bicocca. Per progettare un nuovo corso, Engineered Nanomaterials, sono stati fondamentali la formazione e gli strumenti messi a disposizione dall'Ateneo, che ho seguito nei miei primi mesi in Bicocca: formazione “Didattica per la grande aula”, organizzato dalla Prof.ssa Elisabetta Nigris e dal suo team; formazione “Binclusion”, organizzato dalla Prof.ssa Roberta Garbo e dal suo team e dedicato ad una didattica inclusiva; e il progetto “Digital clinic”, organizzato da Dr. Marco Bondi e dal suo team.
Nello specifico del mio corso, in un pomeriggio d’estate di luglio 2020 mi sono messo a discutere con mia moglie, alumna Bicocca e insegnante della scuola dell’infanzia, sulle attività da svolgere nel corso. Volevo capovolgere la classe per rendere gli studenti parte attiva, con un’attività che potesse funzionare sia in presenza che online. E così, oltre ad una classica presentazione e un testo da preparare, mia moglie mi ha suggerito di far realizzare un video di crowdfunding. Ero un po’ esitante all’inizio, ma ho scelto di fidarmi dell’istinto da insegnante di mia moglie. La richiesta per gli studenti era di pensare ad un progetto di innovazione a partire dai nanomateriali che avevano studiato e approfondito. L’obiettivo, promuovere lo spirito da startupper e imprenditore, a cui l’Europa sempre più chiede alle università di educare.
Qual è stata la risposta degli studenti?
Sicuramente parlano da sé la qualità e l’originalità dei video, segno dell’impegno e del tempo che gli studenti hanno dedicato al loro Progetto (e sì, dura da ammettere: aveva ragione mia moglie!). Posso poi riportare un commento di uno studente, che mi ha colpito: “Grazie per averci fatto uscire con questa attività dalla nostra comfort zone”. Questo conferma la necessità di trovare insieme agli studenti modalità nuove per evitare di chiudersi, fisicamente e metaforicamente, nella propria stanza, durante la didattica a distanza.
Infine, un gruppo mi ha ricontattato a fine corso, con mia grande sorpresa, con l’idea di provare a realizzare davvero l’idea progettuale. Così nelle scorse settimane abbiamo approfondito insieme un piano annuale e abbiamo inviato una proposta progettuale da circa 60 k€. La richiesta di finanziamento è stata inviata a Innovation Project Fund, IPF 2021, promosso dalla fondazione U4I, che supporta il delicato passaggio dalla ricerca all’innovazione. Siamo in attesa di conoscere la valutazione del progetto. E intanto ci prepariamo per il corso del prossimo anno!
Crowdfunding videos: allenarsi all'imprenditorialità