C’è anche Bicocca al Pélagos, il nuovo museo del mare inaugurato nel crotonese - Bnews C’è anche Bicocca al Pélagos, il nuovo museo del mare inaugurato nel crotonese

C’è anche Bicocca al Pélagos, il nuovo museo del mare inaugurato nel crotonese

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Pélagos è il nuovo museo del mare dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”, inaugurato l’11 gennaio a Le Castella, una frazione di Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone, con l’evento Memoriae Maris. La sua realizzazione rientra in un progetto più ampio, “Azioni di promozione, divulgazione e valorizzazione delle specificità geo naturalistiche e ambientali delle zone speciali di conservazione in ambito marino della Regione Calabria”, coordinato dalla Provincia di Crotone, che vede l’Università di Milano-Bicocca tra i partner scientifici.

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La professoressa Daniela Basso, docente di Paleontologia e Paleoecologia presso il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra - DISAT di Bicocca, racconta la nascita e il futuro della fruttuosa collaborazione.

Come nasce l’incontro tra l’Ateneo di Milano-Bicocca e l’Area Marina Protetta (AMP) “Capo Rizzuto”?

In occasione della tesi e di un successivo stage presso l’AMP, un nostro ex studente, Fabrizio Mauri, ha avuto la possibilità di mettere in campo le competenze tecniche apprese nel suo percorso di studi in Geologia marina. Questo ha consentito non solo di analizzare i dati relativi alle morfologie del fondale marino già disponibili, derivanti da indagini pregresse, ma anche di renderci conto che l’area conteneva numerose e straordinarie ricchezze sia culturali, risalenti alla Magna Grecia, sia naturalistiche come terrazzi marini quaternari e habitat marini prioritari. Tutto ciò meritava ulteriori studi e una valorizzazione di tipo turistico-culturale; in particolare, è stato possibile mettere in luce interessanti e complesse dinamiche geologiche che hanno interagito con l’antica storia umana nel corso degli ultimi millenni dell’Olocene superiore. L’interazione tra fluttuazioni del livello del mare e tettonica ha determinato profondi cambiamenti della linea di costa nella penisola di Crotone, che trovano riscontro nelle eccezionali testimonianze archeologiche sommerse.

Può spiegarci in particolare il lavoro di ricerca svolto da Bicocca all’interno del più ampio progetto di valorizzazione?

Il progetto ci ha viste impegnate, per la durata di due anni, in una serie di attività finalizzate ad una migliore definizione in chiave paleoambientale e geologica del territorio, attraverso campagne di rilevamento geofisico dedicate all’esplorazione delle morfologie sepolte dai sedimenti recenti e tramite raccolte di campioni per la datazione e la ricostruzione delle principali tappe evolutive della dinamica costiera.

Il museo è quindi dedicato alla valorizzazione dei tanti elementi di interesse della penisola di Crotone: dalle unicità geologiche, di cui abbiamo curato anche la parte espositiva, al patrimonio archeologico, in parte sommerso, eredità preziosa delle antiche civiltà che si sono avvicendate su queste coste, senza dimenticare ovviamente l’incredibile biodiversità di questo mare. Siamo orgogliose di poter affermare che la geologia, terrestre e marina, è protagonista in Pélagos, una struttura in grado di contribuire ad una maggiore consapevolezza del ruolo centrale di questa disciplina nell’evoluzione dell’ambiente e nella storia umana.

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Attualmente è possibile esplorare i fondali dell’AMP e visualizzare i cambiamenti intercorsi nelle ultime migliaia di anni lungo le sue coste, attraverso l’utilizzo di schermi interattivi e visori 3D, che permettono di effettuare immersioni virtuali nei siti più interessanti.

Sulla base di questa collaborazione, quali prospettive si aprono in termini di ricerca e di arricchimento didattico per i ricercatori e gli studenti di Milano-Bicocca?

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Le Castella è nota per il Castello Aragonese che si affaccia sul mare, già sede di numerosi eventi culturali. La nuova struttura museale Pélagos, situata accanto al porto, è dotata di un’aula didattica ideale per lo sviluppo di iniziative formative e scientifiche, integrandosi nel potenziamento culturale dell’offerta turistica.

Le nostre attività di ricerca geologica e paleontologica nel territorio dell’AMP sono cominciate circa 20 anni fa e si sono intensificate in occasione della tesi di dottorato di Valentina Alice Bracchi, ricercatrice del DISAT coinvolta nel progetto. Negli anni abbiamo svolto una serie di attività didattiche con i nostri studenti, dedicate soprattutto alle testimonianze quaternarie registrate nelle rocce e nei fossili che costituiscono i terrazzi marini del crotonese. Per settembre 2024 stiamo organizzando presso Pélagos un convegno internazionale di interesse paleontologico. Siamo certe che, anche in futuro, questo territorio porterà fruttuose occasioni per la ricerca scientifica multidisciplinare e la didattica di campo, un elemento imprescindibile nella formazione dei giovani.

Desidero infine ringraziare le autorità locali e provinciali ma anche tutti i cittadini che hanno espresso, anche in occasione della recente inaugurazione, un caloroso apprezzamento e un forte entusiasmo per il nostro contributo. Per tutto il gruppo di lavoro è motivo di grande soddisfazione e di incoraggiamento per i futuri progetti di ricerca.