Arte e benessere psicofisico - Bnews Arte e benessere psicofisico

Negli ultimi anni numerose ricerche hanno evidenziato l’impatto degli eventi culturali sulla nostra salute mentale e fisica. E, nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha prodotto una revisione della letteratura tematica, dalla quale emerge che le arti possono contribuire alla gestione e al trattamento di diverse situazioni patologiche, oltre che a svolgere attività di prevenzione.

Con il progetto Clinical evaluation of the benefits of engaging in Arts on health and wellbeing of young adults participating in museum activities il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Bicocca mira dunque a investigare in modo comparativo, con avanzate tecniche di rilevazione, gli effetti di una visita museale su parametri psicologici e fisiologici di benessere in giovani adulti.
Lo studio è coordinato da Maria Grazia Strepparava, Professoressa Ordinaria di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca con cui approfondiamo alcuni aspetti del progetto.

Professoressa Strepparava, in che modo è strutturato lo studio e quali sono i principali indicatori di salute che state monitorando?

Lo studio è progettato in modo rigoroso per valutare l'impatto delle visite museali sui parametri di benessere dei giovani. Abbiamo scelto una popolazione di giovani adulti, in particolare studenti universitari, per evitare confondimenti dovuti a condizioni patologiche e garantire la facilità di coinvolgimento. I partecipanti vengono randomizzati in due gruppi: uno partecipa a una visita museale semi-libera, mentre l'altro svolge un'attività di controllo, come lo studio o la lettura in biblioteca, mantenendo le stesse tempistiche.
Per quanto riguarda gli indicatori di salute, monitoriamo diversi parametri, iniziando con questionari pre-studio che valutano tratti di personalità come l'empatia, la consapevolezza e le relazioni interpersonali. Poi, durante lo studio sono previsti campionamenti salivari per rilevare ormoni dello stress e biomarcatori del sistema nervoso autonomo, elettroencefalogrammi per le risposte cognitive ed emotive, e infine conduttanza cutanea, pressione arteriosa e variabilità della frequenza cardiaca.

Che tipo di attività e quali approcci museali sono utilizzati per favorire il coinvolgimento attivo dei partecipanti?

Nel nostro studio abbiamo scelto una visita museale semi-libera presso il Museo della Fondazione Luigi Rovati, un ambiente progettato per favorire il dialogo tra arte antica e contemporanea. L'esperienza museale è pensata per stimolare i ragazzi presenti sia a livello cognitivo che emotivo, grazie all'uso di spazi innovativi e tecnologicamente avanzati, oltre che al contenuto espositivo.
Il coinvolgimento attivo nell'arte, anche solo come spettatori, è dimostrato essere benefico per il benessere psicologico. Aiuta a regolare lo stress e le emozioni, entrambi fattori di rischio per patologie come quelle cardiovascolari e oncologiche. Inoltre, la partecipazione a eventi culturali può influenzare positivamente i determinanti sociali della salute, promuovendo la coesione sociale e migliorando il benessere mentale.

Quali sono stati, finora, i risultati più significativi o inaspettati in termini di miglioramento del benessere fisico e mentale dei partecipanti coinvolti nel progetto?

Anche se siamo ancora nella fase di raccolta dati, alcuni risultati preliminari indicano una riduzione significativa dei livelli di ansia e stress nei partecipanti che prendono parte alle visite museali, misurati tramite questionari e biomarcatori salivari. Osserviamo inoltre un miglioramento nel tono emotivo generale, con una maggiore risposta positiva alle scale delle emozioni dopo la visita.

Un aspetto interessante è il riscontro di una attivazione cognitiva rilevante durante le visite, attraverso le misurazioni EEG e della conduttanza cutanea, segno che l'esperienza museale stimola non solo a livello emozionale, ma anche cognitivo e motivazionale. Questi risultati suggeriscono che la fruizione dell'arte potrebbe essere una strategia efficace non solo per la prevenzione, ma anche come supporto nella gestione dello stress e nel miglioramento del benessere psicologico.

Quali sono i prossimi step del progetto?

Per completare lo studio abbiamo bisogno di raccogliere ancora dati, e quindi siamo alla ricerca di altri studenti iscritti a corsi dell’Università di Milano-Bicocca o già laureati, con età compresa tra 18 e 30 anni, e che non abbiano mai visitato il Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati a Milano, luogo presso il quale si terrà lo studio. Chi volesse partecipare può contattarci al numero 039.9066222, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00, oppure mandare una mail a info@healt-in-hearts.com, o inquadrare il Qrcode qui sotto.

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