Ansia e stress ora si “curano” anche con l’arte - Bnews Ansia e stress ora si “curano” anche con l’arte

Arte e collezioni museali per ridurre lo stress e l’ansia. Questa l’idea alla base del progetto sperimentale ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach – ansia, stress, approccio del museo amico del cervello), ideato e coordinato dal Centro Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico (CESPEB) dell’Università di Milano-Bicocca, a cui hanno aderito la Galleria d’Arte Moderna e il Museo di Storia Naturale di Milano. L'obiettivo è usare le collezioni ed i musei come luogo per stimolare il benessere della collettività. Vittorio Alessandro Sironi, direttore scientifico del CESPEB ci spiega nello specifico in cosa consiste il progetto.

"ASBA è un’indagine sperimentale, ideata dalla Dott.ssa Annalisa Banzi collaboratrice del CESPEB, che coordinerà l’iniziativa. Uno studio – in collaborazione con altre istituzioni culturali e accademiche –dunque che si prefigge di verificare se e come, attraverso la visita e la fruizione delle collezioni esposte nei musei artistici e scientifici, sia possibile intervenire per ridurre ansia, stress, basso tono dell’umore, disturbi del sonno, tutte condizioni che purtroppo sono andate aumentando anche a seguito della recente pandemia".

In un simile contesto, anche le istituzioni culturali (e in particolare i musei) sono chiamate a sperimentare nuove modalità di fruizione del lorio patrimonio, aprendosi all’innovazione e alla creatività per promuovere il benessere e la serenità della popolazione. In ambito scientifico infatti sono sempre crescenti le evidenze che la cultura nel suo insieme costituisce un elemento fondamentale non solo per il benessere psicologico in generale, ma proprio per la salute fisica individuale.

In che modo l'arte e le collezioni museali possono migliorare il benessere fisico e mentale?

A questo proposito gli istituti museali si prestano a contribuire allo sviluppo di una strategia globale centrata sui bisogni degli individui (welbeing-oriented) diventando uno spazio, sociale ed emotivo, dove l’arte e la scienza possano diventare occasione di incontri tra persone, culture ed esperienze. Già dal 2018 i medici di famiglia canadesi hanno iniziato a prescrivere una visita al museo come terapia per migliorare il benessere fisico e mentale di alcuni pazienti, proprio come se fosse una prescrizione farmacologica; e in Europa il Belgio ha iniziato a seguire le orme canadesi.

Da noi il progetto pilota "ASBA" costituisce un programma interdisciplinare con l’obbiettivo di utilizzare le collezioni artistiche e scientifiche dei musei, per stimolare il benessere della collettività attraverso tecniche di mindfulness, arteterapia, visual thinking strategies e metodo Art Up. Questa iniziativa, come ha precisato il prof. Domenico Piraina, direttore dell’Area Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano, ha già avuto l’adesione de Museo di Storia Naturale e della Galleria d’Arte Moderna nella capitale lombarda. Altre istituzioni – non solo Lombardia e in Italia – hanno già chiesto di poter partecipare al progetto.

La terapia potrebbe essere estesa in futuro anche ad altri contesti?

Nel corso della sperimentazione ogni incontro sarà scandito da quattro momenti: una parte informativa, una esperienziale davanti agli oggetti del museo, spiegazione degli stessi e discussione. All’inizio e alla fine di ogni incontro i livelli di ansia e di stress saranno misurati per mezzo di test standardizzati e, ove possibile, anche con analisi della variazione del livello di cortisolo (ormone dello stress). Questa modalità d’esecuzione potrebbe in prospettiva essere utilizzata non solo per migliorare stress e ansia, ma anche per il trattamento terapeutico integrato di franche condizioni patologiche (disturbi cognitivi, situazioni di disabilità, etc.).