“A World Designed by Women, For Everyone”. Un mondo progettato dalle donne. Per tutti. È il titolo della lectio magistralis che Anne-Marie Slaughter terrà durante l’inaugurazione dell’anno accademico, martedì 17 dicembre. È lei, professoressa emerita di Politica e affari internazionali all'Università di Princeton, l’ospite d’eccezione dell’evento che ufficialmente apre il primo anno accademico del mandato della rettrice Giovanna Iannantuoni, in carica dal 1° ottobre scorso. Nel suo intervento, Slaughter farà una riflessione su come una società più attenta ai bisogni delle donne garantisca pari opportunità ed equità senza distinzione di genere e del ruolo che può avere l’Università nel costruire questa consapevolezza.
Presidente e ceo di New America, un think tank dedicato al rinnovamento dell'America nell'era digitale, Anne-Marie Slaughter è stata dal 2009 al 2011– durante il primo mandato da Presidente di Barack Obama – direttrice della Pianificazione politica per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, la prima donna a ricoprire tale carica.
Slaughter ha scritto e curato otto libri, tra i quali “The Chessboard and the Web: Strategies of Connection in a Networked World”(2017), “Unfinished Business: Women, Men, Work, Family” (2015), “The Idea That Is America: Keeping Faith with Our Values in a Dangerous World” (2007) e “A New World Order” (2004), oltre a più di 100 articoli accademici.
Nel 2012, dopo aver lasciato il Dipartimento di Stato, ha pubblicato l'articolo "Perché le donne non possono ancora avere tutto", sulla rivista “The Atlantic”, che è diventato rapidamente l'articolo più letto nella storia della rivista e ha contribuito a generare un nuovo dibattito nazionale sui continui ostacoli a una piena realizzazione della parità di genere.
Anne-Marie Slaughter è una collaboratrice del giornale “Financial Times” e i suoi tweet di politica estera sono seguiti da oltre 140.000 follower. La rivista “Foreign Policy” l'ha inserita nella sua lista annuale dei “Top 100 Global Thinkers” nel 2009, 2010, 2011 e 2012. Nel 2015 è stata indicata come una delle 12 donne dell’anno dal Financial Times.