Amore per la lettura, tanta curiosità e ...un quaderno - Bnews Amore per la lettura, tanta curiosità e ...un quaderno

«Mi ricordo che da bambina, avrò avuto circa 8/9 anni, portavo spesso alla maestra un quaderno dove appuntavo le mie storie inventate, nelle quali raccontavo di avventure dove io e i miei compagni eravamo sempre i protagonisti e le chiedevo di poterle leggere a tutta la classe. Lo conservo ancora». Così Martina Piazza, studentessa di Scienze della formazione primaria di Milano-Bicocca, fa un tuffo indietro negli anni e ci racconta l’evoluzione del suo amore per la scrittura, che ora l’ha portata ad essere tra i 32 finalisti al Premio Chiara Giovani 2020, uno dei maggiori concorsi letterari per giovani.

A cosa devi questa tua passione nata da bambina?

Sicuramente per me la base è stata leggere molto e di tutto. Credo che ogni libro letto abbia influenzato il mio modo di scrivere. Certo, ora leggo anche manuali di scrittura (“Il mestiere di scrivere” di Raymond Carver e “On Writing” di Stephen King, per esempio, che consiglio a tutti) perché vorrei affinare la tecnica e coltivare la mia passione attraverso esercizio e dedizione.

Come mai l’idea di partecipare ad un concorso letterario?

Tutta colpa di Chiara (Aquilino, la seconda studentessa Bicocca finalista al Premio, ndr)! Lei sapeva della mia passione, che condividevamo, e mi ha convinto a partecipare a questo concorso, che lei aveva vinto l’anno scorso.

Di cosa parla il tuo racconto ora in finale?

Quest’anno il tema era l’acqua. Nel mio racconto il protagonista ripercorre la relazione con una persona a lui cara e la paragona a un gioco che facevano da bambini. Da qui viene anche il titolo, lo stesso del gioco: “Acqua, fuochino, fuoco”.

Quali sono gli autori che ami in particolare?

Ce ne sono molti. Primo fra tutti Tolkien, per l’universo che è riuscito a costruire e perché potrei leggere le sue opere mille volte, senza stancarmene mai. Neil Gaiman, per la sua ironia e per gli scenari inquietanti che inventa. Da qualche anno ho scoperto Jöel Dicker, che ammiro molto per la sua abilità nel districarsi in trame molto complesse e per i suoi colpi di scena.
Come autori italiani apprezzo molto Bianca Pitzorno, soprattutto perché i suoi libri mi hanno accompagnata nei primi anni di scuola e Alessandro D’Avenia, per la poesia che mette nelle sue parole. Anche la scrittura di Paolo Cognetti mi affascina molto, il suo modo di tratteggiare i luoghi e i personaggi.
Sicuramente ne ho dimenticato qualcuno. Nella mia famiglia siamo quasi tutti appassionati lettori, quindi in casa abbiamo una vasta biblioteca

Un consiglio per un aspirante scrittore?

Sarà ovvio, ma forse non lo è: prima di tutto, io consiglio di leggere, leggere, leggere! E non solo i propri generi preferiti. Soprattutto, consiglierei di esplorare anche quelli che sembrano distanti e senza interesse. Spesso è così che si trovano soluzioni narrative, tecniche, o addirittura l’ispirazione!
Aggiungo anche: non scoraggiarti davanti al foglio bianco! Attendi che l’idea sia matura, poi prova e riprova, scrivi. Le prime frasi saranno terribili, le seconde ancora peggio…ma se si insiste, miglioreranno.

A te, Martina, cosa dà la scrittura?

Ciò che amo dello scrivere è la sensazione di libertà che provo ogni volta. È uno spazio in cui può accadere di tutto e posso scegliere come raccontarlo. È gratificante e piacevole. Inoltre, è un modo per far nascere e sentire più vive alcune delle idee e delle storie che mi vengono in mente.

Sono aperte le iscrizioni al Concorso letterario Bicocca, tu parteciperai?

Ho visto il concorso “Fuori dal tempo” e mi ispira molto. Penso senz’altro di partecipare, ma per ora sono alla ricerca dell’ispirazione giusta. È una buona occasione per mettersi in gioco. Il tema, così legato alla situazione del 2020, è anche uno stimolo per ripensare a ciò che ciascuno di noi sta vivendo in questo periodo. A volte, mettere i pensieri su carta, aiuta a vederli in modo più chiaro.
 
Se anche tu, come Martina, ami scrivere…trovi qui tutte le informazioni per partecipare al Concorso letterario “Un giorno in Bicocca…”. Magari, tra i prossimi finalisti, ci sarai tu!

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