Competenza accademica ed esperienza industriale uniscono le forze in un settore – la cosmetica – in cui la ricerca favorisce una rapida innovazione riguardo sia i materiali che i processi produttivi. Con questo obiettivo l’Università ha firmato una convenzione quadro con Intercos S.p.A., azienda leader a livello internazionale nello sviluppo e produzione di prodotti cosmetici. Si tratta un accordo di lunga durata che ha nella nascita di un Joint Lab il suo motore, come spiega il professore Salvatore Torrisi, pro-rettore alla Valorizzazione della Ricerca.
Professore, quali prospettive apre questo accordo?
Dobbiamo distinguere due aspetti. Dal punto di vista dell’azienda, questa convenzione offre la possibilità di avviare uno scambio continuo sul piano della ricerca di nuovi materiali e nuove tecniche di lavorazione sostenibili. L’accordo offre a Intercos l’opportunità di arricchire la propria attività di ricerca e sviluppo attingendo alle conoscenze di diversi dipartimenti dotati di competenze specifiche in più settori. Dalla nostra prospettiva, si tratta di un modo nuovo di valorizzare il patrimonio che abbiamo in termini di professionalità e infrastrutture di ricerca. Per noi è la prima esperienza di questo tipo e una delle poche a livello nazionale. Si tratta di dar vita ad un esperimento avanzato di trasferimento di conoscenza e di sviluppo tecnologico congiunto. I nostri ricercatori avranno la possibilità di un confronto sistematico con i problemi posti dalla ricerca industriale e contribuire con la loro ricerca di base e applicata a individuare soluzioni innovative, che è ciò che interessa all’azienda.
Nell’edificio U28 dell’Università sorgerà il Joint Lab, un laboratorio tecnologicamente all’avanguardia che consente attività di ricerca di altissimo livello. Tutto questo richiede grandi investimenti. La partnership pubblico-privato – in questo caso mondo della ricerca pura e aziende – può essere la chiave della competitività?
Potrebbe esserlo. Naturalmente non è solo una questione di infrastrutture, di hardware, ma è anzitutto una questione di competenze e di persone, potremmo dire di software. Alcuni nostri ricercatori hanno già collaborato con Intercos su singoli progetti di ricerca. Ora si uniscono le forze in un’unica infrastruttura tecnologica, ma la sfida più importante sarà la capacità collaborare tra ricerca industriale e ricerca universitaria, e di imparare reciprocamente in una prospettiva di lungo periodo.
Si tratta di mondi che hanno approcci diversi, ma proprio questo potrebbe essere un valore aggiunto.
È questa la versa sfida. I tempi di un’impresa sono sempre molto stretti, imposti dal mercato e dalla concorrenza. Noi dobbiamo rispettare questa esigenza, senza ovviamente rinunciare al rigore scientifico. Ecco perché abbiamo individuato una serie di progetti con timing differenti. L’esperienza dei nostri ricercatori con questa impresa e con altri partner industriali dimostra che abbiamo la capacità di rispettare i tempi e di arrivare a soluzioni efficaci. La collaborazione continuativa e di lungo termine con una realtà come Intercos richiede uno sforzo notevole. Importante sarà il lavoro del Comitato tecnico scientifico paritetico, che farà in modo che vengano rispettati sia gli obiettivi che la tempistica dei progetti di ricerca.
L’accordo Università-Intercos apre la possibilità di nuove opportunità sotto l’aspetto didattico formativo. Quale vantaggio può dare agli studenti la possibilità di confrontarsi con una realtà aziendale?
È un aspetto ulteriore che offre la possibilità di ipotizzare l’inserimento di nuovi percorsi formativi. Intercos potrà offrire le proprie competenze per la didattica a vari livelli – dai corsi di studio, alle scuole di specializzazione ai master della nostra Università. Inoltre, è un’opportunità di formazione per dottorandi e giovani ricercatori. L’utilizzo di personale dell’impresa in attività didattiche e la possibilità per l’azienda stessa di ospitare stage formativi sono elementi di reciproco interesse. Intercos può anche contribuire a comprendere le competenze e i profili formativi più importanti per il mondo del lavoro.