Sostenibilità: il ruolo delle materie prime - Bnews Sostenibilità: il ruolo delle materie prime

Sostenibilità: il ruolo delle materie prime

Sostenibilità: il ruolo delle materie prime
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Economia circolare, riciclo e riuso, materie prime seconde, miniere urbane: sono solo alcuni esempi di espressioni sempre più diffuse che testimoniano quanto la coscienza della sostenibilità si stia diffondendo. Per contribuire a sensibilizzare tutti gli studenti di laurea triennali e magistrali sull’importanza economica, scientifica e sociale di un uso ragionato delle materie prime, Milano-Bicocca organizza il prossimo 27 maggio 2021 il Raw Materials University Day 2021.
Anna Vedda, docente del Dipartimento di Scienza dei Materiali e referente per l'Ateneo nel consorzio europeo EIT-Raw Materials, ci introduce in questo settore in forte espansione che oggi offre nuove opportunità per i giovani laureati.

Innanzitutto cosa intendiamo per materie prime, in questo caso?

IL consorzio europeo EIT- RawMaterials, di cui Milano-Bicocca è core partner, considera le problematiche relative alle materie prime di tipo industriale, cioè tutti gli elementi singoli o minerali che entrano nei più svariati processi industriali. Quindi, per esempio, non si intendono le materie prime alimentari ne’ quelle energetiche, che sono invece oggetto di settori specifici sempre all’interno dell’European Institute of Innovation and Technology (EIT).

Quali sono oggi le principali problematiche?

Distinguerei almeno tre grandi criticità. La prima legata alla disponibilità in natura di alcuni elementi, che ne limita le possibilità di utilizzo. Ci sono infatti elementi poco abbondanti in natura, oppure la cui presenza è distribuita in bassa concentrazione per cui la loro estrazione è resa difficoltosa. Un'altra grande problematica è il fatto che l’estrazione e il processamento sono in molti casi monopolio di Paesi extraeuropei, quindi la disponibilità di alcuni elementi è soggetta a scelte politiche ed economiche dei paesi che ne detengono il monopolio. Ad esempio, la Cina ha il monopolio delle cosiddette “terre rare” che vengono utilizzate in numerosi dispositivi, anche di uso quotidiano, come televisori e cellulari. Questo grazie senz’altro a normative meno stringenti dal punto di vista ambientale, rispetto a quelle europee, più attente ma quindi più restrittive. Terza criticità è la tossicità di alcune materie prime che oggi si cerca di sostituire con altre possibilmente più efficienti ma soprattutto più sostenibili dal punto di vista ambientale. Esempio famigerato è l’amianto, ormai fortunatamente non più utilizzato ma ancora da smaltire.

Quali sono gli sviluppi maggiori del settore e in quale direzione si orientano?

Proprio dall’esigenza di sostituire elementi per una delle criticità che ho appena esposto, si sta implementando soprattutto la ricerca di nuovi elementi sostituitivi per processi industriali più sostenibili. Un altro filone fondamentale è anche il riciclo e il riuso delle materie prime. Alcune industrie oggi cercano infatti di estrarre materie prime pregiate dalle discariche, considerate alla stregua di cosiddette miniere urbane. Per questo si parla sempre più spesso di materia prima seconda, cioè di una materia prima che ha subito un processo industriale e viene successivamente riutilizzata. In Italia questi due campi sono sicuramente in espansione.

Quale formazione specifica offre Milano-Bicocca su questi temi?

Parliamo più di una sensibilizzazione trasversale presente in diversi corsi di studio. Nello specifico, il corso di laurea magistrale internazionale in Materials Science sostenuto dal consorzio EIT Raw - Materials, tratta queste tematiche e offre inoltre borse di studio e periodi di studio all’estero. Anche il Dottorato in Scienza e Nanotecnologia dei Materiali propone un progetto di sensibilizzazione su queste tematiche. Voglio però sottolineare che queste tematiche sono sempre più diffuse presso altri corsi di laurea, anche non prettamente scientifici, per esempio di area economica, giuridica (per aspetti normativi e regolatori), sociologica, statistica e informatica.

Il settore offre quindi opportunità di carriera per i giovani laureati?

Proprio perché le tematiche di sostenibilità ambientale sono sempre più trasversali alle varie discipline, credo che esse siano competenze che facciano parte necessariamente della cultura di ogni laureato scientifico, in particolare di colui o colei che si voglia occupare di tematiche relative ai materiali.
Con il “Raw Materials University Day” (27 maggio, dalle ore 9.00) vorremmo quindi invitare tutti gli studenti iscritti a lauree triennale e magistrali a scoprire le opportunità di formazione e di lavoro offerte dal settore delle materie prime. Perché va ricordato che il tema della sostenibilità, declinata in varie accezioni, è ormai fondamentale per la vita di tutti noi.