Milano-Bicocca inaugura l'anno accademico con il piano per il campus a emissioni zero - Bnews Milano-Bicocca inaugura l'anno accademico con il piano per il campus a emissioni zero

Milano-Bicocca inaugura l'anno accademico con il piano per il campus a emissioni zero

Inaugurazione dell'anno accademico 2022-2023

Oltre 37mila studenti, 73 corsi di laurea, 19 programmi di dottorato, più di 300 progetti di ricerca per un valore economico di 160 milioni di euro e il coinvolgimento nell’ambito di 14 progetti finanziati dal PNRR. Sono questi i numeri con cui l’Università di Milano-Bicocca ha inaugurato l’anno accademico 2022-2023, il 25esimo dalla sua fondazione.

Venticinque anni di ricerca, formazione, attività e iniziative sul territorio che hanno accompagnato la trasformazione del quartiere Bicocca da zona industriale a distretto di innovazione e cultura. A ricordarlo è stata la rettrice Giovanna Iannantuoni, che nel corso della sua prolusione ha rivolto i ringraziamenti a Marcello Fontanesi e Maria Cristina Messa che l’hanno preceduta nel ruolo di rettore, dando impulso alla nascita e alla crescita dell’Ateneo.

Al compimento del quarto di secolo - ricorrenza che sarà festeggiata nel 2023 - l’Università è pronta nuovi cambiamenti o, meglio, a un “rinascimento fondato sul capitale umano, sulla ricerca e sulla rigenerazione sostenibile”, come ha affermato la rettrice Iannantuoni.
Il rinascimento dell’Ateneo passa dalle fonti di energia rinnovabile. La cerimonia, infatti, è stata anche l’occasione per presentare il nuovo piano di riqualificazione energetica: il progetto che punta allo sfruttamento dell’energia geotermica del sottosuolo in combinazione con l’energia fotovoltaica per rendere Milano-Bicocca un campus a emissioni zero.

Si partirà dall’U19. Nell’ambito della ristrutturazione dell'edificio sito in via Boschi di Stefano è prevista la realizzazione di un sistema ad energia rinnovabile geotermica e solare. Stesso discorso per piazza della Scienza. Per il quadrilatero attorno a cui sorgono gli edifici U1, U2, U3 e U4 si stima che l’utilizzo della geotermia garantirà un risparmio complessivo dell’80 per cento sul costo dell’energia per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. In questo modo, il campus potrà diventare un vero e proprio laboratorio di sostenibilità in cui testare soluzioni innovative su scala reale e replicabili anche in altre zone del territorio milanese. Le analisi degli scienziati dell'Ateneo suggeriscono che l’utilizzo della geotermia sul territorio metropolitano consentirebbe di coprire il 20 per cento del fabbisogno energetico dell’area: un’opportunità per la città di ridurre l’uso dei combustibili fossili, a beneficio della qualità dell’aria e della salute dei cittadini. “La sfida della sostenibilità – ha spiegato la rettrice Iannantuoni – è stata resa ancora più urgente dalla crisi energetica mondiale. Una sfida che l’Ateneo sta affrontando con il lavoro dei suoi scienziati. In Bicocca siamo convinti che lo sviluppo sostenibile sia il primo passo per la costruzione di una società più inclusiva”.

Uno sguardo sulla città del futuro, dunque, che è proseguito con la lectio magistralis dell’architetto Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston: “Non esiste un modello unico per la città del futuro – ha affermato l’architetto Ratti – sono convinto che le città del domani saranno il risultato di un mosaico di esperimenti che si stanno mettendo in atto oggi e che puntano sulla mobilità, sulla sostenibilità, sulla natura che si riappropria degli spazi urbani, integrando le potenzialità del digitale e della tecnologia”.

A concludere la cerimonia è stato l’intervento del ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, la quale ha augurato agli studenti, ai docenti e a tutto il personale dell’ateneo un anno all’insegna della collaborazione, manifestando il proprio supporto e la vicinanza a tutta la comunità accademica.