L’Antropocene, l’epoca dell’uomo che cambia il mondo - Bnews L’Antropocene, l’epoca dell’uomo che cambia il mondo

Una nuova fase della storia, nella quale è l’uomo il protagonista principale. L’ Antropocene è una vera e propria epoca geologica di cui ormai si sta consolidando l’importanza. Andiamo a scoprirne di più con il professor Emilio Padoa-Schioppa, docente di Ecologia.

Professore, cos'è l'Antropocene?

Con la parola Antropocene si indica una nuova fase della storia, in cui l’uomo è in grado di modificare gli equilibri climatici, geomorfologici, chimici, biologici del pianeta terra. Il termine è stato diffuso dal premio Nobel per la chimica Paul Crutzen, oggi indica una vera e propria epoca geologica. Vi sono ancora adesso opinioni diverse sul momento di inizio di questa fase: secondo alcuni scienziati si può collocare l’inizio a più di 8.000 anni fa mentre all’estremo opposto di colloca l’inizio dell’Antropocene dopo il 1950 (Antropocene recente). Ogni posizione ha argomenti validi e non vi è ancora un consenso univoco, anche se la maggior parte degli addetti concorda con l’Antropocene recente.

Perché è importante lo studio di quest'epoca?

Studiare l’Antropocene significa studiare fenomeni globali generati dalle attività antropiche. Questo implica approfondire le conoscenze scientifiche, sviluppare la capacità di costruire modelli che delineino gli scenari per il futuro e stimolare la fantasia per individuare nuove forme di governo per un mondo sempre più connesso e interdipendente. La consapevolezza della rilevanza di questi temi ha spinto la comunità scientifica a fondare giornali –basati sulla peer review – dedicati all’Antropocene e a organizzare convegni e congressi dedicati a questo tema, come il 10° world congress di ecologia del paesaggio che ospiteremo presso UNIMIB nel luglio 2019 (Nature and society facing the Anthropocene: challenges and perspectives for landscape ecology. http://www.iale2019.unimib.it/).

Quale visione dell'uomo implica e questo cosa comporta?

Di per sé, parlare di Antropocene significa esclusivamente riconoscere che l’uomo, oggi, è in grado di spostare tutti i principali equilibri della terra. Giustamente si sottolineano spesso i rischi insiti in azioni che modifichino e portino il sistema terra in una soglia che non è quella in cui si è sviluppato Homo sapiens e le civiltà che noi conosciamo. D’altra parte riconoscere che le azioni antropiche stanno modificando la terra significa anche chiedere all’umanità una assunzione di responsabilità.

È un concetto ormai accettato da tutta la comunità scientifica o è "in discussione"?

Il concetto è accettato dalla comunità scientifica che lavora su questi temi di ricerca. I punti di discussione riguardano soprattutto quando mettere il punto di inizio dell’Antropocene, e su questo vi sarà ancora per un po’ un dibattito intenso. Vi è poi un gruppo di persone che potremmo definire scettiche, se non addirittura negazioniste, che mettono in discussione l’idea di Antropocene. Va detto però che si tratta di opinioni di persone che non fanno ricerca sull’argomento, non pubblicano e non citano lavori aggiornati e scientificamente validi e che difficilmente potremmo considerare come opinioni di personalità autorevoli in questo campo.