«Il futuro dell’industria? Più sostenibile e altamente biotecnologica» - Bnews «Il futuro dell’industria? Più sostenibile e altamente biotecnologica»

«Il futuro dell’industria? Più sostenibile e altamente biotecnologica»

«Il futuro dell’industria? Più sostenibile e altamente biotecnologica»
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Un innovativo sistema di produzione di plastificanti più green e sostenibile: con questa idea, Federico Acciaretti e Andrea Pasquale, studenti di Biotecnologie industriali presso l’Università di Milano-Bicocca, hanno vinto la call europea, lanciata lo scorso gennaio da European Plasticisers, associazione che riunisce gli otto principali produttori europei di plastificanti, in collaborazione con “VinylPlus”, programma di sviluppo sostenibile dell’industria europea del PVC. Battendo diversi concorrenti provenienti da altri Paesi europei, Federico e Andrea hanno convinto la giuria di esperti industriali, grazie al loro paper dal titolo “Di(2-ethylhexyl) adipate (DEHA), A new hope! A sustainable and promising process for the plasticisers industry”. Da vincitori, i due parteciperanno nel 2021 alla PVC Conference di Edimburgo, forum internazionale sul vinile, dove avranno la possibilità, assieme ad altri studenti, di incontrare le industrie del settore, conoscere le opportunità offerte dal vinile, gli aspetti di sostenibilità legati al PVC. Con loro, abbiamo parlato di questa vittoria e delle sfide alle quali la produzione di PVC e plastificanti è chiamata ad affrontare nel prossimo futuro in un’ottica di sostenibilità e innovazione. 

Federico, com’è nata l’idea di partecipare a questo concorso?

La professoressa Laura Cipolla ha proposto la partecipazione al concorso a tutti gli studenti del corso di laurea magistrale di biotecnologie industriali in Bicocca. Ha deciso poi di seguirci in questa esperienza: con il suo aiuto, abbiamo valutato quale tra i tanti plastificanti presenti sul mercato fosse più interessante dal punto di vista biotecnologico, quindi producibile tramite processi basati su sistemi biologici. Tra i vari candidati, abbiamo circoscritto la nostra scelta ai plastificanti basati sull’acido adipico, un acido organico tra i più rilevanti sul mercato globale. La scelta è poi ricaduta su un suo derivato, il DEHA, ossia il di(2-etilesil) adipato, un plastificante comunemente usato.

Plastificanti e PVC, che ruolo hanno nelle nostre vite?

I plastificanti sono degli additivi che migliorano le proprietà chimico-fisiche delle plastiche; in particolare il PVC (polivinilcloruro) è la plastica che risulta essere maggiormente compatibile con essi. Anche se non ce ne rendiamo conto, il PVC plastificato è la materia plastica più versatile e conosciuta ed è alla base di tantissimi oggetti di uso quotidiano, come ad esempio gli interni delle automobili, gli infissi, il rivestimento dei cavi elettrici, le suole delle scarpe, le guarnizioni e molto altro. In particolar modo, il PVC plastificato con il DEHA viene impiegato per la pellicola alimentare, normalmente utilizzata in ogni cucina per conservare gli alimenti.

 Andrea, in che modo la vostra idea può rendere la produzione più green?

L’attuale produzione dei plastificanti mediante sintesi chimica non è del tutto sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico. Dato l’interesse su scala globale, è necessario migliorare il processo produttivo. Dal nostro punto di vista, un approccio biotecnologico può essere la soluzione per una produzione più green perchè permette di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, il rilascio di solventi organici inquinanti, un minor spreco di energia. Inoltre è possibile utilizzare la frazione organica dei rifiuti urbani come materiale di partenza: questi elementi contribuirebbero a gettare le basi per lo sviluppo della cosiddetta bioraffineria.

Pensate che dopo questa vittoria, la vostra idea possa avere risvolti concreti nella produzione di plastificanti?

Sicuramente non stravolgerà la produzione dei plastificanti, ciononostante la nostra idea può essere un ottimo spunto per lo sviluppo di una produzione biotecnologica come possibile alternativa all’attuale sintesi petrolchimica dei plastificanti. Siamo orgogliosi del risultato ottenuto ma siamo anche ben consci che questo è solo un punto di partenza e che sarà necessario ancora molto lavoro per poter raggiungere un processo consolidato.

E dopo la laurea, cercherete di sviluppare ulteriormente questo progetto?

Non sappiamo ancora se dopo la laurea magistrale sceglieremo di intraprendere un dottorato di ricerca o di entrare nel mondo del lavoro: tuttavia, contribuire allo sviluppo di un’industria più sostenibile e altamente biotecnologica, resta il nostro obiettivo principale.
 
Anche la professoressa Laura Cipolla ha commentato con entusiasmo la vittoria dei suoi studenti: «Coordino da poco meno di due anni i Corsi di Laurea in Biotecnologie e Laurea magistrale in Biotecnologie industriali del nostro Ateneo e tra i miei obiettivi vi è quello di stimolare i nostri studenti ad avere contatti con il mondo del lavoro e a trovare applicazione dei loro studi nello sviluppo dell'innovazione industriale. Per questo motivo, ho proposto agli studenti più maturi, che seguono il percorso magistrale, la partecipazione al concorso promosso da European Plasticisers. Il bando di concorso conteneva due parole chiave, sostenibilità e innovazione, che costituiscono il core della professione del biotecnologo. Andrea e Federico hanno deciso di raccogliere la sfida, riuscendo a dimostrare la loro valenza e vincendo la competizione.
Sono molto orgogliosa di questo risultato il cui merito va in primis ad Andrea e Federico, nonché alle competenze messe in campo dal nostro Ateneo nella formazione dei giovani che saranno il nostro futuro:"Students of today, experts of tomorrow", per riprendere le parole del bando di concorso».

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